Roberto Saviano: cosa non sta funzionando nei suoi ultimi libri?

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Roberto Saviano

Se è vero che Gomorra è uno dei dieci libri che ha influenzato la mia vita di lettrice e che ho sempre nutrito per Roberto Saviano una certa stima e rispetto, allo stesso tempo, è pur vero che ormai da qualche anno a questa parte i suoi libri mi sembrano un po’ imbarcare acqua da tutte le parti.

Dopo la pessima impressione che mi ha fatto La paranza dei bambini, pubblicato nel 2017, ho ripreso in mano Zero Zero Zero, pubblicato invece nel 2013, per rileggerne alcuni passaggi e ci si rende conto, sin dalle prime pagine che questo è certamente il frutto di un lavoro lungo e meticoloso che ha richiesto a Roberto Saviano molte ore, giorni, mesi ed anni di duro sacrificio per ricercare, approfondire, scandagliare ed esaminare tutto il prezioso materiale confluito da tutti i canali possibili e spesso addirittura impensabili… ma è come se tutto ciò non fosse bastato!

L’intera opera ruota esclusivamente attorno alla cocaina e al suo mondo, (da questo il titolo Zero Zero Zero che sembra richiamare la più innocua fra le farine), che durante la stesura dell’opera è diventata la vera e propria ossessione di Roberto Saviano poiché “più ne sai e più ne vuoi sapere!”.

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Zero zero zero: trama

Zero Zero Zero analizza la cocaina in quasi tutti i suoi aspetti principali: le zone di produzione e la crudele guerra per il controllo delle piantagioni e del mercato; la descrizione dei feroci cartelli colombiani e messicani che trattano solo ed esclusivamente con la ‘ndrangheta calabrese; la selezione e la relativa formazione dei cosiddetti “muli” ovvero persone spesso povere e disperate che per  poche migliaia di euro salgono su voli intercontinentali trasportando nel proprio stomaco pericolosissimi ovuli ricolmi di cocaina; le piazze di smercio che sono spesso luoghi che quotidianamente frequentiamo ma che a nostra insaputa sono anche dei veri e propri “supermercati” per lo sballo; passando poi per la dimostrazione di come le varie organizzazioni criminali mondiali trovino utile e vantaggioso dedicarsi al traffico di cocaina poiché è l’unico mercato attualmente in costante crescita e che non conosce crisi e concludendo infine con le personalissime riflessioni di Roberto Saviano su come una possibile legalizzazione delle droghe potrebbe interrompere definitivamente il circolo vizioso creato dalle varie associazioni criminali.

Roberto Saviano

A colpire particolarmente il lettore è però la vastità e la versatilità di questo mercato; l’insospettabilità della gente che ne fa uso poiché già dopo aver letto il primo capitolo del libro, s’inizia davvero a guardare con sospetto la gente che ci sta intorno ed infine la ferocia spietata dei vari cartelli messicani e colombiani disposti a compiere delle atrocità disumane nei confronti dei cartelli rivali o di chiunque osi sbarrar loro la strada verso quella smodata sete di soldi e potere.

Le bestie hanno coraggio e sanno cosa significa difendere la vita. Gli uomini millantano coraggio ma non sanno fare altro che obbedire, strisciare, tirare a campare.

 

Zero zero zero: cosa non convince?

Quello di Zero Zero Zero è sicuramente un viaggio lungo ed interessante, a tratti particolarmente affascinate e coinvolgente e altre volte meno, sicuramente appesantito anche dai numerosi nomi frequentemente citati e difficili da ricordare. Lo stile di Roberto Saviano però è come sempre impeccabile e trascinante, grazie a quella sua scrittura solida e superba, ma nel caso di Zero Zero Zero viene da chiedersi se sia davvero un’opera totalmente inedita oppure se si tratta invece di una specie di accurato remake di argomenti già mille volte proposti?

La codardia è una scelta, la paura uno stato.

 

Ho come l’impressione infatti di aver già letto ed ascoltato queste storie che seppur narrate in modo perfetto non mi hanno lasciato certo particolarmente sbalordita. Personalmente dentro Zero Zero Zero mi sarebbe piaciuto trovare anche le storie reali di gente che fa uso di cocaina: il come, il dove, il quando e il perché raccontato senza censure o la spiegazione degli effetti devastanti che provoca sul cervello e non solo, perché anche se sono cose di cui spesso si parla nei libri e nelle trasmissioni, credo che esercitano sempre uno strano ed macabro fascino sul lettore o sul telespettatore poiché possono in qualche modo anche aiutare a starne alla larga.

Quando parli in pubblico di un soldato dici che vuole la pace e odia la guerra, quando sei solo con il soldato lo addestri a sparare.

 

Una volta terminata la lettura di Zero Zero Zero ho avuto tre certezze: la prima è che forse questo libro è stata più che mai una scelta di tipo mediatico-commerciale; la seconda è che spesso essere personaggi troppo visibili distorce la vera essenza e si finisce per diventare “vittime”  di quella stessa macchina che dovrebbe invece dare solo spazio e credibilità ed infine la mia terza certezza è che purtroppo bissare il successo ottenuto da Gomorra è praticamente cosa impossibile.

Zero zero zero, Roberto Saviano, Feltrinelli, 2013 pp. 448.

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