Bravo, burro! di John Fante: una netta dichiarazione di assoluta fiducia

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bravo-burro-john-fante-librofiliaSe andiamo a scavare a fondo nella vita di John Fante, possiamo trovare numerosi elementi che ci aiutano a delineare e a comprendere meglio alcune delle tematiche trattate nelle sue opere e forse, fra tutti gli elementi più interessanti, un posto d’onore spetta proprio al suo complicato e controverso rapporto con suo padre: Nick Fante.

John Fante infatti, oltre ad amare e odiare per una vita intera le sue origini italiane, nutriva lo stesso tipo di sentimento anche nel rapporto con la figura paterna, verso la quale nutriva sentimenti piuttosto controversi e forse, il libro Bravo, burro!, che è l’opera meno nota di John Fante, è in qualche modo la sublimazione di questo complesso rapporto.

Lo stesso Bravo, burro! è un libro particolarmente travagliato e insolito poiché nasce inizialmente come sceneggiatura cinematografica da accorpare all’interno di un ampio progetto del celebre regista Orson Welles, che in seguito all’interruzione e al naufragio dei lavori, diventa per John Fante dell’ottimo materiale sul quale applicarsi per tirare fuori una storia apparentemente lontana dal suo solito modo di concepire la narrativa e invece, saldamente legata alle tematiche da sempre care a John Fante.


John Fante
John Fante



Bravo, burro!, è la storia di un bambino messicano povero, intelligente e molto sensibile, che purtroppo è orfano di madre ed è perciò costretto a vivere con un padre rozzo e totalmente assente, che nonostante lo splendido trascorso da matador, si ritrova invischiato in una tormentata e silenziosa lotta con i suoi personali demoni che né suo figlio Manuel e né il lavoro nell’hacienda di Don Francisco, riescono a contrastare.

Juan Cabriz
è infatti uno scansafatiche e un attaccabrighe, che trascorre le sue giornate incollato alla bottiglia, senza minimamente preoccuparsi del destino di suo figlio Manuel che di ritorno da uno dei suoi innumerevoli spostamenti alla ricerca di cibo, si imbatte in un coraggioso asinello che seppur ferito, cerca in tutti i modi di sottrarsi alle grinfie di un puma affamato.

Sotto di lui, stretto in un anfratto angusto, un burro – si, insomma, un asinello – fronteggiava coraggiosamente il puma inferocito. I fianchi del burro erano ricoperti di graffi e sanguinavano. Sulla testa si vedeva la carne viva di una terribile ferita. Il burro ansimava in affanno, e le sue zampe smagrite tremavano per la fatica. Il dorso impolverato, le macchie di sangue sul terreno, gli arbusti spezzati: tutto indicava che lì era in corso una lunga, violenta battaglia.



Il coraggio, la determinazione e la sicurezza dimostrata dal povero asinello, susciteranno l’ammirazione e il fascino del giovane Manuel che in quel preciso momento, decide di adottare l’animale e di farlo diventare suo amico, suscitando ovviamente tutta l’ira e il disprezzo di suo padre.

E proprio quando Juan Cabriz provocherà nell’hacienda di Don Francisco un cospicuo danno economico e morale, sarà proprio il coraggioso asinello, in compagnia del suo valoroso padroncino a rimettere inspiegabilmente le cose a posto.


(Photo: Marcus Rahm)
(Photo: Marcus Rahm)



Bravo, burro! è considerata l’opera minore e meno nota di John Fante, forse proprio a causa della presenza di un animale come protagonista e per via dei suoi toni tipici delle favole o addirittura, per via della sua insolita e pittoresca ambientazione messicana eppure i temi cardinali della narrativa fantiana ci sono tutti, ovvero: la povertà, la miseria, l’amore verso gli animali, l’infanzia ma soprattutto il difficile rapporto con il proprio padre.

Questo libro di John Fante è inoltre una splendida storia di redenzione e di riconquista della propria dignità poiché anche dopo aver toccato più volte il fondo, è possibile risalire a galla ma bisogna avere il coraggio di farlo ma soprattutto la volontà di affidarsi a qualcuno o a qualcosa, sia esso un figlio coraggioso o un insolito e bizzarro amico a quattro zampe.

– Padre, che cos’è la fede?
– La fede? Perché me lo chiedi?
– Voglio saperlo.
– La fede è molte cose. È l’affidarsi a Dio, o la fiducia in un nostro simile, o il fidarsi ciascuno dell’altro. Credere nell’impossibile: questo è la fede.
– Gli animali ce l’hanno?
– Più degli uomini, a volte, – sorrise il frate.
– E la fede può muovere le montagne?
– Io credo di sÍ.



E infatti, cosi come Manuel ha sempre amato e rispettato suo padre nonostante la sua totale inadeguatezza e irresponsabilità, anche noi dovremmo imparare ad avere fiducia nelle cose che ci capitano, perché nonostante tutto, il buono può essere davvero dietro l’angolo e può nascondersi ovunque.
Bisogna solo, saperlo afferrare e custodirlo gelosamente.


Bravo, burro!, John Fante, Einaudi, 2010 pp.118. Traduzione Franceesco Durante.


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