America 2.0 canzoni e racconti di una grande illusione: il tributo di Fabio Cerbone agli USA

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america_2_0_fabio_cerbone_librofiliaSappiamo bene quanto la cultura americana sia affascinante e piena di appeal e contemporaneamente inflazionata e imitata un po’ ovunque: dal linguaggio all’abbigliamento, passando per il cibo, le bevande e il lifestyle e ovviamente giungendo sino al cinema, alla musica e alla letteratura.

Non è un caso che in Italia leggiamo in prevalenza letteratura americana tradotta, ascoltiamo musica proveniente da oltreoceano e guardiamo film e serie tv girate o prodotte negli States e ognuno di noi a tale proposito potrebbe dare la propria motivazione o peggio giustificazione.

La verità è che forse l’America l’abbiamo così dentro che sbarazzarcene è praticamente impossibile perché nel bene o nel male all’America dobbiamo molto, fosse anche solo a nome dell’immaginario collettivo.

Ecco perché non appena mi sono ritrovata a leggere i racconti contenuti in America 2.0. Canzoni e racconti di una grande illusione di Fabio Cerbone, temevo di ritrovarmi fra le mani il classico libro stereotipato, privo di personalità e che un po’ fa il verso ai grandi e memorabili racconti americani e pertanto privo di una propria identità.

E invece, Fabio Cerbone – da grande esperto e conoscitore di musica e di cultura americana – parte da una suggestione musicale – spesso riconducibile al periodo fra gli anni Sessanta e Settanta – e la miscela a delle precise coordinate geografiche e a ben determinate influenze sociali, politiche, letterarie e culturali per dar vita ai racconti che compongono questa sua raccolta e che a loro modo riconducono a quella dimensione che noi amanti della letteratura d’oltreoceano conosciamo bene.

Dentro America 2.0. Canzoni e racconti di una grande illusione ci sono racconti che parlano di gente assolutamente comune e spesso emarginata, come la famigliola di neri alle prese con l’acquisto di un’automobile:

Aveva deciso di godersi la sia nuova conquista, una Falcon del ’64 destinata a essere la migliore vettura parcheggiata nel cortile del palazzo. Questo bastava a farlo sentire un uomo realizzato e nessuno, neppure suo figlio, poteva rovinargli la festa.



o come il “figliol prodigo” partito da casa con tutti i migliori intenti e che rimasto schiacciato dai suoi “fantasmi” si ritrova a diventare una sorta di errabondo incapace di gestire e di dominare la sua stessa esistenza:

Sognava di scalare i muri e saltare le staccionate, di uscire dal Missouri per l’ultima volta, ma l’unica immagine che gli restava impressa in quell’istante era il piccolo cimitero dei caduti, in alto, sulla collina alla sua destra.



oppure c’è la strana e mal assortita coppia ossessionata dal taccheggio, da Elvis Presley e dalla sua Graceland:

Quel luogo gli apparve subito un po’ artefatto. Rispetto a ciò che si era sempre immaginato, osservandole nelle fotografie , l’esterno della casa era adorabile, avvolta in una sobria eleganza. Ma era tutto quello che gli avevano costruito intorno che lo metteva a disagio.



cosi come non mancano gli artisti di strada, gli scrittori e i musicisti consumati o ancora in cerca della loro strada e che attraversano l’America da una costa all’altra in attesa della grande occasione.


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Ad una prima lettura, quella che ritroviamo qua e là nei racconti di Fabio Cerbone potrebbe apparire come un’America remota e ancora sulle tracce del Sogno Americano o meglio ancora un’America ancora in divenire e piena di grandi e piccole occasioni ma anche di illusioni e delusioni.

Quella che fuoriesce dalle pagine di America 2.0. Canzoni e racconti di una grande illusione è ovviamente un’America filtrata perché raccontata da una penna non autoctona e quindi potenzialmente più debole perché vittima di inciampi o di distorsioni varie, eppure posso assicurare che così non è, dal momento che il tributo di Fabio Cerbone è piuttosto fedele, ben documentato e argomentato.

E se ora, giunti alla fine di questo lungo preambolo, vi starete chiedendo a che cosa serve realmente un libro come questo, posso assicurarvi che la domanda decade automaticamente nel momento esatto in cui vi ritroverete catapultati nei racconti contenuti in America 2.0. Canzoni e racconti di una grande illusione e state tranquilli, poiché leggendo questo libro non avrete mai – nemmeno per un istante – quella assurda sensazione che potrebbe capitarvi di provare nel momento esatto in cui all’interno di una grande festa, scovate qualcuno che indossa magari il vostro stesso abito.


Soundtrack:





America 2.0. Canzoni e racconti di una grande illusione, Fabio Cerbone, Quarup, 2015 pp.166.


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