Dago Red: la raccolta dei migliori racconti scritti da John Fante

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dago-red-john-fante-librofiliaChi segue questo mio piccolo spazio letterario virtuale, conosce benissimo tutto il mio amore e la mia dedizione nei confronti di John Fante e questa, è in assoluto la prima volta che mi ritrovo a leggere una sua raccolta di racconti poiché finora, ho preferito misurarmi con i suoi romanzi e leggere in ordine rigorosamente cronolgico, la saga dedicata ad Arturo Bandini e penso, sia davvero superfluo, dire quanta bellezza e quanta lucida onesta, ho trovato leggendo tutti i racconti contenuti in Dago Red, dal momento che qui si parla di vita vera e di emozioni altrettanto vere.

Dago Red è infatti la raccolta che contiene i migliori racconti scritti da John Fante nei primi anni Trenta e già ampiamnete pubblicati nelle varie riviste americane, negli anni in cui questo autore italo-americano con le orecchie a sventola e con lo sguardo da guappo, cercava di farsi notare dai migliori editori in circolazione mentre contemporaneamente, modellava in modo incisivo e sapiente la figura di Arturo Bandini e lavorava sui suoi embrinali romanzi, non a caso, Dago Red viene pubblicato solo nel 1940, dunque a conclusione di un periodo estremamente fertile e fortunato per John Fante.


John Fante
John Fante



Dovete sapere che, il titolo di questo libro si rifà alla parola “dago” ovvero il termine dispregiativo attraverso il quale gli WASP (acronimo di White Anglo-Saxon Protestant ovvero i cittadini statunitensi discendenti da colonizzatori inglesi) usavano insultare i cittadini statunitensi di origine italiana conosciuti anche come WOP (Without Passport) e la loro indole spesso volgare, guappa e violenta.
E a riprova della sua origine italiana – tanto amata quanto odiata – John Fante conia e attribuisce a questa sua straordinaria raccolta di racconti il termine definitivo di Dago Red che indica nello specifico quel vino rosso rubino, dolceamaro e un po’ traditore prodotto e ampiamente consumato da ogni italoamericano che si rispetti.

Il vino è infatti un elemento spesso ricorrente nei racconti che compongono Dago Red e più in generale in tutti i romanzi di John Fante e viene usato sia come accompagnamento al pasto, in grado quindi di creare ebbrezza e convivialità oppure come elemento sacro della fede cattolica durante l’Eucarestia e proprio l’educazione cattolica, usata spesso come forma di redenzione o di punizione, è un altro elemento che ricorre spesso in Dago Red e che ben collima con il perenne senso di colpa e di capitolazione nel peccato che ha contraddistinto buona parte della narrativa fantiana.


Un vino comune dal colore rosso rubino
Un vino comune dal colore rosso rubino



Dago Red offre uno spaccato familiare molto interessante e difficilmente riassumibile in poche righe poiché al suo interno è riportata una sorta di meravigliosa cronaca familiare corale caratterizzata dalla povertà e dalle mille tribolazioni sostenute dalla famiglia Toscana e formata da: Guido Toscana ovvero il padre ubriacone, attaccabrighe e donnaiolo e dalla sua devota moglie, piegata dalla fatica e dai dispiaceri e dai loro quattro figli ed è doveroso ricordare come la famiglia Toscana, somigli in modo straordinario alla famiglia reale dello stesso John Fante e di come alcuni episodi narrati nei racconti contenuti in Dago Red, appaiano piuttosto autobiografici.

Se è vero che un racconto ferma il tempo e lo sospende per una frazione di secondo, John Fante ci prende per mano e ci conduce dentro la casa e dentro le vite della famiglia Toscana, narrandoci delle loro afflizioni e delle loro speranze ma soprattutto, c’invita ad accomodarci al loro tavolo da pranzo per sorseggiare, ridendo e scherzando, un ottimo bicchiere di Dago Red, senza preoccuparci di tutto ciò che di negativo si muove all’infuori di quella prodigiosa mensa.

A chi ancora oggi storce il naso dinanzi a John Fante e non riesce a riconoscere il giusto tributo alla sua produzione letteraria, dovrebbe davvero imparare a leggere fra le righe delle storie che hanno reso grande e immeso questo scrittore poiché è la straordinaria alchimia fra comicità e amarezza, messa in piedi da John Fante nelle sue opere, è davvero qualcosa di unico e di impareggiabile.

In Dago Red infatti si ride e allo stesso tempo si riflette perché per John Fante la comicità, la malinconia e la disillusione sono elementi che non posso esser assolutamente essere scissi, all’interno di quella straordinaria e imprevibile parentesi chiamata semplicemente: vita.


Dago Red, John Fante, Einaudi, 2006 pp.221. Traduzione Francesco Durante / Maria Martone.


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