Editoria indipendente: intervista a Jimenez Edizioni, tra saggi e narrativa

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Come, quando e perché nasce Jimenez Edizioni?

Jimenez Edizioni nasce da una passione. Per i libri, senz’altro, ma anche per tutto il lavoro necessario per crearlo: dalla traduzione di un testo e alla sua revisione fino al rapporto col distributore e con i librai. E proprio grazie a una traduzione che nasce, praticamente, Jimenez Edizioni: nel 2017 Gianluca Testani e io (Michela Carpi, ndr), ci eravamo messi in testa di trovare un editore a cui proporre in traduzione un romanzo che avevamo da poco letto in originale: The Free del musicista e romanziere Willy Vlautin. Mentre aspettavamo una risposta dagli editori che avevamo contattato, altri romanzi si sono trasformati in un’ossessione: primo fra tutti Last Flag Flying di Darryl Ponicsan, dopo aver visto alla Festa del Cinema di Roma il film che ne aveva tratto Richard Linklater. Beh, il passaggio da un solo libro a una collana di narrativa, e da una collana di narrativa a una di saggistica, il passo è stato breve: rapidamente si è delineato un piano editoriale, e su quel piano editoriale è nata Jimenez Edizioni. Era il dicembre del 2017; nell’ottobre del 2018 Jimenez ha portato in libreria  Last Flag Flying (con il titolo L’ultima bandiera) e il romanzo che nel frattempo Willy Vlautin aveva terminato di scrivere, Don’tSkip Out On Me (Io sarò qualcuno. Per trovare The Free bisognerà aspettare quest’autunno).Come mai il nome Jimenez, cosa significa?

Le prime tre pubblicazioni targate Jimenez Edizioni

Come mai il nome Jimenez, cosa significa?

Jimenez è un posto che non esiste, un luogo immaginario. Appare in un film, Le tre sepolture di Tommy Lee Jones. Nel film Melquiades Estrada, un messicano immigrato clandestinamente negli Stati Uniti che lavora come stalliere, chiede all’amico Pete un favore: se dovesse morire vuole essere sepolto nella sua città natale. A quel punto tira fuori un foglietto, disegna una rudimentale cartina, e mostra come arrivare a Jimenez: è un posto da sogno, dice, un piccolo rancho tra due colline, con l’acqua fresca del torrente e l’aria così limpida che ti sembra di poter abbracciare le montagne. “Se vai a Jimenez”, dice a Pete, “ti giuro che il corazón ti sembrerà esplodere”.

Quando Melquiades viene ucciso accidentalmente, Pete mantiene fede al suo impegno; prende con sé l’assassino dell’amico, riesumano il cadavere, e iniziano un lungo e tormentato viaggio a cavallo per riportare Melquiades a casa. Quando arrivano nel luogo dove avrebbe dovuto sorgere Jimenez, però, trovano solo dei vecchi ruderi circondati da un paesaggio incantato: Jimenez non esiste, o non esiste più. È un luogo ideale, una forma dei desideri; perché Jimenez è il posto che ci si sceglie nel mondo, il posto in cui si può dire di essere, finalmente, a casa. Speriamo che i lettori che scelgono i nostri libri possano sentirsi a casa tra quelle pagine, così come ci siamo sentiti a casa noi quando li abbiamo scelti.

Attraverso quali canali vengono selezionati i libri pubblicati da voi e quali caratteristiche devono possedere affinché entrino a far parte del vostro catalogo?

Anche nella scelta dei titoli seguiamo l’istinto e la passione: alcuni degli autori che pubblicheremo a breve li inseguivamo da tempo, altri li abbiamo scoperti per “contaminazione” e affinità rispetto a quelli di partenza. Amiamo le storie di frontiera, in cui c’è qualcuno che si mette in gioco senza timore (o anche con timore) in situazioni per lui nuove; ci piacciono i personaggi marginali, quelli che vivono al di fuori della cosiddetta normalità borghese. Questo per i romanzi. Per i saggi: stiamo per inaugurare una collana di biografie e memoir musicali, ad opera di grandi firme internazionali, e dedicate principalmente ad artisti della scena indipendente. E poi c’è la collana di saggistica “crossover”, con firme tutte italiane, in cui vogliamo indagare le connessioni tra letteratura e altre arti, e provare a rispondere alla cruciale domanda: “A cosa serve l’arte per chi fa arte?”. Nel primo volume, Rock Lit, l’autore Liborio Conca indaga il modo in cui la letteratura ha contribuito a forgiare l’immaginario di musicisti e cantautori, nel prossimo saggio, in uscita prima dell’estate, l’autrice Chiara Tartagni andrà alla scoperta di come numerosi registi siano rimasti affascinati dall’arte pittorica del Settecento, traendone non solo delle suggestioni estetiche, ma anche la rappresentazione simbolica di valori come la libertà, l’indipendenza, l’uguaglianza… Stiamo ricevendo numerose proposte per questa collana e le stiamo vagliando tutte: non ci interessano però i saggi accademici (non solo nel contenuto ma anche nel tono), né quelli compilatori con aspirazioni di esaustività. Ci interessano invece quelli che hanno l’ambizione di sollecitare la curiosità dei lettori, e ad aprirli a più vasti orizzonti.

Qual è il libro Jimenez Edizioni sul quale avete lavorato con più soddisfazione?

Tutti! Al momento però siamo particolarmente esaltati dal romanzo che uscirà a metà febbraio, La grande occasione di Martin Sparrow, scritto da uno dei più affermati storici australiani, Peter Cochrane (al suo esordio nella narrativa). E’ un romanzo ambientato in Australia nel 1806 (quando l’Australia non aveva neanche un nome), ed è un misto tra un western, un storia di formazione, una storia d’amore (o di formazione all’amore), una riflessione sul valore della libertà e sul senso della speranza; e… Cuore di tenebra.

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In libreria dal 14 febbraio

Qual è il libro che invece avreste voluto pubblicare?

Il memoir di Jeff Tweedy, Let’s Go (So We Can Get Back), il romanzo di Guillermo Arriaga Il Selvaggio.

Come vedete oggi il panorama editoriale italiano indipendente: che futuro ha e come dovrebbe evolversi per restare vivo?

Il panorama editoriale italiano indipendente è il futuro. Almeno per chi è interessato ai libri di qualità. Lo sappiamo che i grandi marchi hanno completamente invaso e saturato il mercato, ma senza gli editori indipendenti, senza il loro lavoro di scouting sia sugli esordienti italiani sia sulle pubblicazioni estere, andrebbero persi quei libri che non garantiscono fatturati altissimi (quelli, appunto, necessari ai grandi marchi), ma che invece rispecchiano la varietà e la sorprendente ricchezza della letteratura e della critica. Perché l’editoria indipendente possa restare viva, servirebbero senz’altro agevolazioni e incentivi su più fronti e sul lungo periodo. Sul breve periodo, la via che vediamo come la migliore è quella della solidarietà: tra editori, tra editori e librai, tra editori e addetti culturali…

Perché un lettore dovrebbe leggere i vostri libri? Che cosa rende differente il vostro catalogo dagli innumerevoli altri cataloghi?

Perché un lettore dovrebbe leggere i nostri libri? Perché sono belli! Davvero, non mi viene in mente motivo migliore. E il nostro catalogo non è poi così diverso da quello di altri editori che ci tengono alla qualità e alla bellezza.

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