Cassandra al matrimonio di Dorothy Baker: una relazione gemellare complicata
Se dovessi trarre un bilancio piuttosto veloce delle mie letture, sicuramente ciò che balzerebbe subito all’occhio anche meno attento è la presenza massiccia (direi quasi esclusiva) di libri scritti da autori (quindi di sesso maschile) piuttosto che da autrici (quindi di sesso femminile).
Non saprei spiegare bene il motivo di tale accanimento ma dovendo giustificare il tutto attraverso una sola motivazione forse direi che trovo la letteratura femminile (fatte le dovute eccezioni) decisamente lontana dal mio gusto letterario e conoscendo l’universo e il punto di vista femminile è ovvio che vado alla ricerca di un altro punto di vista ben diverso dal mio.
Quando però in libreria mi sono imbattuta in Cassandra al matrimonio, libro da poco pubblicato da Fazi Editore che per la prima volta fa conoscere Dorothy Baker al pubblico italiano, non ho potuto fare a meno di accoglierlo fra le mie braccia, forse per colpa della copertina accattivante o per la semplice e genuina curiosità di leggere un’autrice prima d’ora inedita in Italia.
Di Cassandra al matrimonio avevo più volte sentito parlare in modo positivo dopo la sua pubblicazione italiana e se consideriamo il fatto che questo è un romanzo pubblicato più di cinquant’anni fa, il tutto sembra dissonante poiché la scrittura e il linguaggio usato da Dorothy Baker è assolutamente fresco e senza sbavature.
Della sua autrice Dorothy Baker invece non sapevo assolutamente nulla mentre ora ho scoperto che è nata nel 1907 in Montana, che ha pubblicato due romanzi prima di Cassandra al matrimonio e che è morta nel 1968 dopo una lunga malattia.
La nostra vita inizia dove gli altri non arriveranno nemmeno con l’immaginazione.
Cassandra Edwards, la protagonista del romanzo di Dorothy Baker, è una ragazza ricca e di buona famiglia ma piuttosto fragile e problematica, caduta in depressione in seguito alla morte della madre e all’abbandono da parte della sua gemella Judith verso la quale Cassandra nutre un amore malato e ossessivo.
Qualche giorno prima del matrimonio di Judith, Cassandra sentendosi completamente abbandonata e tradita dalla sua gemella, si precipita nel ranch paterno con l’intento di impedire a ogni costo il matrimonio e nemmeno la presenza saggia e rassicurante dell’adorata nonna riuscirà a far desistere Cassandra dal suo obiettivo che comportandosi in maniera assolutamente infantile e instabile farà di tutto per ottenere l’attenzione della sua gemella.
…non sopporto che mia sorella debba nascondere qualcosa. Il suo più grande pregio è la serenità, è come se riunisse in sé tutte le religioni orientali; io sono quella sempre in tensione, e posso esserlo anche per lei – se serve a proteggerla.
Quella dipinta da Dorothy Baker in Cassandra al matrimonio è la classica famiglia middle-class americana con cane al seguito, apparentemente invidiata e ammirata da tutti ma in realtà totalmente zoppicante e avviata al definitivo collasso.
E non può di certo bastare l’apparente spirito rivoluzionario di Cassandra che sentendosi minacciata dagli uomini e oppressa dalle donne -lottando contro le convenzioni, le menzogne, l’ottusità e contro l’archetipo di donna- a erigerla come perfetta eroina femminista né come ancora di salvezza per salvare la sua famiglia.
Solo undici minuti di stacco al momento della nascita separano Cassandra da Judith e forse è proprio questa convinzione che autorizza Cassandra a lasciare la rassicurante Berkeley per correre a salvare la sua gemella dalle grinfie del matrimonio, senza sapere che il destino –dopo una notte concitata e ricca di emozioni contrastanti- salverà proprio la stessa Cassandra.
Dorothy Baker con il suo Cassandra al matrimonio ci regala una storia a tratti grottesca e conturbante ma sbalorditiva soprattutto grazie ai dialoghi perfetti e ad una scrittura che non lascia mai nulla in sospeso, densa di un realismo crudo e puro che trasuda da ogni pagina.
Per ogni lettore di Cassandra al matrimonio sarà infatti impossibile non provare irritazione e contemporaneamente pena per Cassandra, per le sue ossessioni e per la sua dannata fragilità.
Scommettiamo?
Cassandra al matrimonio, Dorothy Baker, Fazi Editore, 2014 pp. 274. Traduzione Stefano Tummolini.