Grande Era Onirica di Marta Zura-Puntaroni: il coraggio di raccontare una vita

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Grande Era Onirica di Marta Zura-Puntaroni: il coraggio di raccontare una vita

Ci sono libri che vengono concepiti con l’unico intento di raccontarti la vita, senza filtri e senza sfumature ma con la stessa urgenza di un torrente in piena. Insomma, libri indomabili e pericolosi.

E forse Grande Era Onirica, il libro d’esordio della blogger marchigiana di nascita ma senese d’adozione, Marta Zura-Puntaroni, appartiene proprio a questa categoria di libri perché non si fa portatore di un vero e proprio messaggio bensì fornisce una testimonianza vera, vivida, cruda e sincera su tutto quello che alcuni rapporti interpersonali sono capaci di fare ma soprattutto, dimostra quali e quanti scherzi è capace di fare il cervello, o meglio la vita stessa.
Confesso che, prima di leggere Grande Era Onirica, non sapevo minimamente chi fosse Marta Zura-Puntaroni, non conoscevo nemmeno il suo blog o la sua stessa storia, ecco perché per me la lettura del libro è stata una cosa totalmente nuova e inedita.

La trama

Grande Era Onirica narra infatti la storia di Marta e delle sue mille dipendenze, che ogni volta mutano in base al momento, al suo stato d’animo ma soprattutto in base al principio attivo presente negli psicofarmaci che regolarmente assume per contrastare i suoi disturbi e per tenere a bada la depressione e il suo bipolarismo.

Eh già, perché per Marta, la vita è scandita dalle innumerevoli e costosissime sedute dagli specialisti che in combinazione ai farmaci prescritti, tentano di cambiare il suo umore, di sistemare il suo cervello e di contrastare tutti quegli amori sbagliati che le hanno provocato queste profonde ma invisibili ferite.

Grande Era Onirica è infatti un libro crudo e doloroso – la cui copertina rende benissimo l’idea dello stato d’animo in cui si piomba provando ad affrontare questa lettura – che non risparmia nessun particolare anzi proprio attraverso la penna lucida e rarefatta di Marta Zura-Puntaroni, diventa una sorta di confessione e allo stesso tempo, un vero e proprio atto di coraggio, dal momento che la protagonista non si arrende mai e cerca in tutti i modi di lottare contro il suo malessere, contro i suoi incubi e contro i suoi fantasmi. Anche quando non è facile farlo e quando tutto sembra perduto ma soprattutto quando la sorte ti da già per sconfitta e la morte prova in tutti i modi a tenderti la mano.

Grande Era Onirica non è un libro di facile lettura perché prevede tanto dolore e tanta immedesimazione e nonostante una partenza non proprio felice – confesso che personalmente, arrivata quasi a pagina 100, continuavo a chiedermi se valesse o meno la pena continuare la lettura – acquista forza e vigore proprio nella terza parte, forse perché mostra uno spiraglio di salvezza o qualcosa di vagamente riconducibile ad essa.

Quando infatti si parla di vita vera, o in questo caso si scrive, il dolore è una componente centrale ed è praticamente impossibile non provare un senso di affetto e di protezione nei confronti della protagonista, seppur scontrosa e ribelle, ma talmente fragile da apparire quasi di cristallo.

Io non ho ancora capito se il libro mi è realmente piaciuto o meno, quello che però posso affermare con certezza è che questo è un libro che vorresti scaraventare proprio dalla finestra, tanto è disturbante e ipossico. Molto probabilmente, Grande Era Onirica non è un libro che passerà alla storia o che sarà definito un capolavoro, si limita a raccontare una storia tanto personale quanto dolorosa e personalmente, mi sento solo di premiare il coraggio, la consapevolezza e la profonda umanità nel raccontare e condividere questa storia.

Grande Era Onirica, Marta Zura-Puntaroni, Minimum Fax, 2017 pp.180.

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