Aspetta primavera, Bandini di John Fante: il giovane italoamericano rabbioso e spavaldo

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aspetta-primavera-bandini-john-fante-librofiliaAspetta primavera, Bandini è una di quelle letture che non dimentichi per due semplici ragioni, la prima consiste nell’atmosfera natalizia che si respira dalle pagine del libro e che è contrapposta alla condizione di miseria e di povertà in cui versa l’intera famiglia Bandini e la seconda ragione è dettata dall’entrata in scena di uno dei personaggi letterari più noti e più controversi di sempre, che pagina dopo pagina, invita il lettore a nutrire nei suoi confronti prima una tenera simpatia per poi mutarsi subito dopo, in un’insana rabbia.
Bene, se ancora non l’avete capito, stiamo parlando proprio di Arturo Bandini e tenetevi bene in mente il suo nome, perché questo personaggio letterario è pronto a tutto pur di farsi largo.

Arturo Bandini è un adolescente lentigginoso, arrogante e testardo che sogna di sposare Rosa Pinelli – una sua compagna di classe tanto diligente quanto inarrivabile – e contemporaneamente, di diventare il più grande campione di baseball di tutti i tempi.

Ti amo, Rosa. Lei aveva un che di speciale. Anche lei era povera, figlia di un minatore di carbone, ma i ragazzi le si affollavano intorno per ascoltarla parlare, e non importava; lui la invidiava ed era orgoglioso di lei, e magari si domandava se tutti quelli che la stavano ad ascoltare avevano mai considerato che anche lui era italiano, come Rosa Pinelli.



Peccato però che, Arturo Bandini appartiene ad una famiglia di origini italiane talmente povera e modesta da far qualsiasi cosa pur di mascherare le proprie radici e nella quale il padre – impossibilitato a compiere il proprio lavoro da muratore per via della neve e del gelo – trascorre le sue giornate ai tavoli di gioco, perdendo tutto e cacciandosi nei guai e nella quale la madre, snocciola un rosario dopo l’altro – invocando Dio e tutti i santi del Paradiso – pur di far sparire tutta quella maledetta neve e per garantire un futuro degno ai suoi figli.

Arturo Bandini invece non fa nulla per nascondere il suo disgusto nei confronti della scuola cattolica che frequenta ma soprattutto nei confronti delle sue origini italiane e così vive la sua condizione in uno stato perenne di ribellione e di disagio e la guerriglia interiore che lo smuove, da appunto vita alla storia narrata in Aspetta primavera, Bandini che è così triste e amara da voler correre fino a Rocklin per dare una mano a spalare tutta quella neve, affinché Svevo Bandini possa presto tornare a lavorare e Arturo Bandini possa invece correre ad allenarsi nei campi di baseball, imitando le gesta dei suoi campioni preferiti.

La neve! Soffoca il mondo, e davanti c’è solo pallido vuoto, e la strada stretta e tortuosa. Una strada insidiosa, piena di tornanti e burroni, si snoda intorno ai pini nani che cercano di imprigionarla con le loro avide braccia.



E poi, Aspetta primavera, Bandini è un libro triste poiché in esso è narrato un episodio che si svolge proprio a ridosso del Natale – perché non sempre le festività portano la gioia e la serenità – e che fa trascorrere all’intera famiglia Bandini forse il peggior Natale della loro vita poiché Svevo Bandini, abbandona la casa per sfuggire alla visita dell’arcigna suocera Donna Toscana e finisce per perdersi in un oscuro meandro fatto di alcool e di un’avvenente e insolita compagnia femminile poiché è esattamente questo che succede quando gli uomini forti e virili come Svevo Bandini, si ritrovano senza lavoro tra le mani.

Se inizialmente l’assenza di Svevo Bandini è comprensibile e tollerabile, diventa invece insopportabile con il passare dei giorni che spezzano in due il cuore di Maria Bandini e fanno andare in frantumi la famiglia, fin quando l’ostinato e rabbioso Arturo Bandini non si mette sulle tracce di suo padre, nonostante il timore quasi assoluto che nutre nei suoi confronti.

Giornate infinite. Giornate tristi.
A casa era il caos. Tornando da scuola, trovarono le porte spalancate alla mercé dell’aria fredda della sera. Le stufe erano spente, colme di cenere. Dov’è lei? I ragazzi si misero a cercarla.


John Fante in questo suo romanzo ci porta a conoscere per la prima volta, il giovane, testardo e determinato Arturo Bandini e ci induce a respirare il clima triste e sventurato che si respira all’interno di questa famiglia di origine italiana che fa davvero di tutto per rinnegare e per nascondere le proprie radici.

John Fante
John Fante

Basta infatti incontrare Arturo Bandini per capire che egli è e sarà sempre l’alter-ego dello stesso John Fante poiché nel mondo letterario esistono pochissimi casi in cui, un autore di fonde alla perfezione con un suo personaggio letterario e John Fante è stato capace di farlo fin dal principio e sicuramente, a questo è dovuta la sua fama, la sua gloria e la mia eterna ed infinita devozione.


Aspetta primavera, Bandini, John Fante, Einaudi, 2005 pp.238. Traduzione Carlo Corsi.


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